La casa sulla roccia
" Costruire sulla roccia è sempre meglio, a meno che non non vi siano fratture" sono le parole di un importante docente di geologia dell'Università di Camerino rispondendo alla mia domanda rispetto alla possibilità di un primo fondamentale discrimine qualitativo sulla scelta delle aree per le nuove edificazioni. Costruire sulla roccia è sempre meglio perchè significa ridurre l'amplificazione delle onde sismiche. Del resto si tratta di conoscenze antiche che ritroviamo espresse metaforicamente già nel Vecchio Testamento "la casa costruita sulla roccia.....".
I centri storici marchigiani sorti in epoca medioevale in cima alle colline sono espressione di questa sapienza costruttiva;gli antichi sapevano scegliere i luoghi dove costruire anche dal punto di vista sismico.La riprova l'abbiamo ancora una volta avuta con gli ultimi eventi sismici dove i danni agli edifici sono stati meno distruttivi nei centri storici che poggiano su terreni rocciosi.Montefalcone Appennino,Smerillo,Monte San Martino e lo stesso Montefortino sono centri storici del cratere sismico in tutta evidenza costruiti sulla roccia dove i danni maggiori si riscontrano nelle contrade di campagna piuttosto che nel capoluogo. Vi è dunque una conoscenza millenaria collaudata sul campo che non possiamo disconoscere e che ci fornisce le indicazioni per una indagine qualitativa orientando prioritariamente le indagini di microzonazione nei terreni di pianura di origine alluvionale che presentano caratteristiche meno favorevoli dal punto di vista sismico. L'area di Piandicontro ad Amandola rientra in questa seconda categoria diversamente dal promontorio roccioso dove sorge l'ospedale storico che per caratteristiche geologiche si costituisce quale uno dei siti più sicuri dal punto di vista sismico. Gli antichi non avevano sbagliato. Dunque per costruire un nuovo edificio ospedaliero si andrebbe a scartare il sito migliore per scegliere quello peggiore ? Da un punto di vista qualitativo così infatti si presenta il confronto tra questi due luoghi rispetto al parametro della sicurezza sismica; una caratteristica di fondo che accurate indagini di microzonazione non potranno che confermare.
Costruire sul costruito
Non vi è preclusione rispetto alla volontà di una nuova edificazione ma questo deve esser fatto comunque con criterio rifuggendo da mediocrità e subdole speculazioni. Il complesso dello storico ospedale di Amandola è caratterizzato da differenti corpi di fabbrica relizzati in epoche diverse. In particolare il nuovo ospedale costruito negli anni novanta - riconoscibile dal rivestimento esterno a mattoncini - realizzato su struttura portante intelaiata in cemento armato è distribuito su tre parti tra loro separate da giunti strutturali.Cosa significa questo? Significa che possiamo avere un criterio operativo aperto a più possibilità.In prima battuta possiamo dire che i danneggiamenti ai tamponamenti dovuti al sisma come quelli che si riscontrano nel nuovo ospedale di Amandola generalemte si risarciscono con un buon intervento di adeguamento sismico.Dovendo considerare caso per caso è pacifico che và fatta prima una stima dei costi dell'intervento previsto considerando se questi sono convenienti rispetto alla vita residuale dell'edificio. Un accurata indagine preventiva può portare ad esempio a considerare la non convenienza dell'adeguamento solo per una o due delle tre parti. In ogni caso tutte le parti del complesso ospedaliero che a seguito di tale indagine dovessero risultare non conveniente adeguare andranno demolite, è semplice, ricostruendo l'edilizia che serve nella stessa area di sedime.Se emergesse che a distanza oramai di più di un anno questo lavoro di indagine non sia stato fatto sarebbe sconcertante. Evitare di sprecare risorse è questione fondamentale per questo oggi la cifra di ogni qualificato intervento di trasformazione urbana si chiama riabitare; riabitare gli edifici e la città. Dunque, o si adegua sismicamente o si demolisce ricostruendo esattamente sullo stesso posto. In questo modo i tempi e costi di costruzione risulteranno più che dimezzati. Riutilizzando le fondazioni esistenti potrà essere impiegata la tecnologia degli isolatori sismici a sostegno della struttura multipiano. Del resto quale Amministrazione andrebbe oggi a proporre un nuovo ospedale nell'area dei Monti Sibillini privo della moderna e ampiamente collaudata tecnologia degli isolatori sismici? Questo è il giusto metodo per intervenire ed eventualmente ricostruire un nuovo edificio ospedaliero ad Amandola; non solo perchè il sito storico collinare offre le migliori garanzie dal punto di vista sismico ma perchè è il miglior criterio edilizio ed urbanistico.E' la scelta corretta che non disperde risorse destinandole piuttosto alla riqualificazione della città e della mobilità urbana (carrabile e pedonale) rifuggendo dalla tentazione di nuove espansioni che costituirebbero un escamotage per non risolvere i problemi.Questi se non adeguatamente affrontati sono destinati nel tempo ad ingrandirsi. Aumentando la superficie urbanizzata si sparpagliano gli investimenti ed aumentano i costi di manutenzione a fronte di risorse sempre più contingentate per l'ordinaria amministrazione.Và da sè che nelle aree urbane più trascurate facilmente potranno innescarsi processi di degrado,abbandono,ghettizzazione e quant'altro. La eventuale scelta di non "stare sul pezzo" ovvero nel sito dell'ospedale storico si rivelerebbe dunque in tutta evidenza errata.Non possono essere trasferiti tout-court modelli presi da altre città e territori;questi richiedono di essere calati nello specifico di ogni realtà urbana e territoriale. La "fuga" dalla città storica consolidata rappresenterebbe nel caso di Amandola fuga dai problemi. L'espansione edilizia risulterebbe una scappatoia per evitare di affrontare la complessità dove però alle questioni urbane non risolte si aggiungerebbero nuovi problemi. Le scelte di carattere urbanistico spettano alla Pubblica Amministrazione non senza la partecipazione dei cittadini. Le scelte urbanistiche richiedono di essere qualificate, necessitano di essere contemperate con la sicurezza antisismica e la tutela paesaggistica e vengono prima di ogni scelta di carattere edilizio.
Cittadella della salute e del benessere
Il complesso dell'ospedale storico di Amandola sviluppa oltre 10.000 metri quadrati di superficie utile distribuita su tre-quattro livelli in otto distinti corpi di fabbrica dislocati attorno a due corti aperte. Si tratta di area stabile dal punto di vista idrogeologico ed urbanizzata, prossima al centro storico ma da esso distinta. Gli edifici sono complessivamente in buono stato di conservazione strutturale salvo gli opportuni riscontri economici per alcuni di essi atti a verificare la convenienza dell'adeguamento. Questo potrà procedere per parti in modo da consentire in breve tempo il ripristino di tutti i servizi sanitari principali.Considerando le risorse economiche in campo vi è dunque per Amandola un opportunità storica per rilanciarsi quale città dei servizi facendo perno proprio sull'intera riqualificazione dello storico ospedale. Questa potrà avvenire per lotti attraverso l'adeguamento sismico e ove necessario con nuovo edificato previa demolizione. In ogni caso tempi e costi per il ripristino dell'intera superficie saranno più che dimezzati rispetto l'ipotesi di un nuovo sito.Vi sono infatti tutte le condizioni per trasformare l'area ove sorge il complesso ospedaliero in una Cittadella della salute dove ospitare oltre ai servizi sanitari fondamentali - propri di un ospedale di primo livello - anche una pluralità di servizi complementari (non solo la RSA) destinati alla cura della persona. Un sito che ha tutte le potenzialità per divenire una Cittadella della salute e del benessere da proporsi a livello internazionale e dove i diversi corpi di fabbrica una volta opportunamente ristrutturati potranno accogliere distintamente ed in sinergia i differenti servizi.
arch.Claudio Mecozzi