Home  


MarcheCittà
STUDIO TECNICO DI PROGETTAZIONE

Arch. Claudio Mecozzi

Corso Dante Alighieri 25,Smerillo (FM)
Partita IVA  02287630442
C.F.   MCZCLD62L12H501V





L'EQUIVOCO DELLA MESSA IN SICUREZZA POST-SISMA DEGLI EDIFICI STORICI



La tecnica muraria tradizionale

Gli edifici storici sono stati costruiti con la tecnica della muratura la quale è stata adoperata dall'antichità sino all'inizio dell'epoca moderna. A partire dai primi decenni del XX° sec. la tecnologia muraria tradizionale è stata progressivamente sostituita dai nuovi materiali primo fra tutti la tecnologia del calcestruzzo armato. La muratura tradizionale costituita da mattoni e/o conci lapidei più o meno squadrati è da oltre mezzo secolo scomparsa dal panorama costruttivo e le sue conoscenze teoriche e pratiche non tramandate sono cadute nell'oblio. Gli apparecchi murari con cui sono costruiti gli edifici storici esprimono una tecnologia costruttiva storicizzata che, non più attuale, ha finito per divenire la meno conosciuta. Contestualmente all'abbandono della muratura tradizionale i nuovi materiali da costruzione si affermavano in sintonia con quelle teorie del restauro che propugnavano la necessità della conservazione della materia  rifiutando la pratica sempre adoperata dello smontaggio e rimontaggio dei muri (ripristino). L'interazione delle tecnologie novecentesche con la muratura storica si è rivelata problematica. In particolare l'uso imposto dalle norme (nel passato) di sovrapporre alle strutture murarie storiche interventi massicci in calcestruzzo armato (cordoli,tetti,solai) ha prodotto quasi sempre  l'amplificazione delle vulnerabilità. La più valida tecnica moderna di miglioramento sismico risale all'ottocento ed è rimasta a tutt'oggi insuperata; tuttavia l'efficacia delle catene che coadiuvano i meccanismi propri della muratura storica è direttamente proporzionale alla qualità dei muri.



Specificità della muratura storica

L'intervento della messa in sicurezza post-sisma degli edifici è intervento di carattere provvisorio e si costituisce quale unica pratica da seguire nei riguardi delle moderne costruzione intelaiate a motivo della loro eterogeneità  (telaio + tamponatura). Nelle strutture murarie storiche caratterizzate da una sola tecnica costruttiva ( muri ammorsati tra loro ) è spesso più opportuno intervenire con la messa in sicurezza definitiva. Il comportamento meccanico dei muri storici è diverso da quello dei tamponamenti tra pilastri e travi. I danni prodotti dal sisma in un apparecchiatura muraria storica costituiscono un test fondamentale per comprendere i punti di forza e di debolezza dell'edificio.La buona qualità muraria dove c'è si rivela e si conferma a seguito del sisma; in tali casi con i costi della messa in sicurezza provvisoria può realizzarsi l'intervento di messa in sicurezza e miglioramento sismico avente carattere definitivo.Le Norme Tecniche delle Costruzioni perseguono un approccio generalista nei riguardi delle costruzioni in muratura non distinguendo adeguatamente la muratura storica nell'ambito della muratura esistente. Un atteggiamento tecnico-culturale viziato all'origine confermatosi nel dispositivo normativo che regola la ricostruzione post-sisma 2016.



Le chiese 

Nei confronti dei beni culturali vi è un attenzione specifica ribadita con la Circolare del Mibact n. 5372017 DG-ABAP (Linee di indirizzo metodologiche e tecniche per la ricostruzione del patrimonio culturale danneggiato dal sisma del 24 agosto 2016 e seguenti) dove facendo riferimento agli interventi provvisionali se ne auspica una concezione quanto più possibile definitiva in modo che gli interventi di messa in sicurezza possano essere integrati nei futuri progetti di consolidamento e miglioramento sismico. Un'applicazione della Circolare si è avuta nella chiesa dei S.ti Pietro e Paolo a Smerillo (FM) dove la Soprintendenza delle Marche è intervenuta con la messa in sicurezza definitiva dell'apparecchiatura muraria danneggiata nella zona absidale. Similmente è avvenuto per la chiesa di S. Nicola a S.Angelo in Pontano (MC) per la facciata e per la cappella laterale destra addossata al corpo della navata. Nella stragrande maggioranza delle chiese della Diocesi di Fermo danneggiate dal sisma si sarebbe potuto intervenire con la messa in sicurezza definitiva avendo avuto riscontro dagli stessi danni di una generale buona qualità delle murature storiche. 
Era sin da subito evidente che la sfida del restauro strutturale di così tante chiese non poteva essere affrontata dal singolo funzionario-tecnico o progettista ma presupponeva la necessaria presa di coscienza dei massimi vertici dell'istituzione diocesana al fine di favorire un adeguata organizzazione dell'Ufficio Tecnico chiamato a tutti gli effetti ad esercitare il ruolo di piccola Soprintendenza. La differente sensibilità nell'impostare la ricostruzione dei beni culturali tra il Mibact (Ministero Beni Culturali) e l'USR (Ufficio Speciale della Ricostruzione) non sorprende a conferma di come gli interventi strutturali sulla muratura storica costituiscano materia in evoluzione. Esperienze passate,evoluzione culturale e progresso delle conoscenze sopratutto nei riguardi delle tecniche di intervento tradizionali richiedono un atteggiamento creativo che rifugge da una ricezione acritica delle procedure tanto più se queste sono promulgate con urgenza come nel caso di un evento sismico. La disamina degli interventi pregressi è indispensabile per poter ristabilire e/o ritrovare il corretto assetto delle apparecchiature murarie ed implementarlo. L'esperienza di questi tre anni post-sisma conferma l'opportunità della messa in sicurezza definitiva che è intervento di miglioramento sismico a tutti gli effetti dove insieme all'apparecchiatura muraria può esser coinvolto l'intero sistema della copertura. Nei casi non particolarmente impegnativi anche i tetti possono esser  riparati nell'ambito di un unico e tempestivo intervento così da consentire una ricostruzione efficace in termini di sicurezza, tempi e costi. 


            arch.Claudio Mecozzi                                                                                                                                  Smerillo li 29/09/2019


Share by: